Il Fashion Law. Dalla storia ad oggi.

La moda non è solo creatività, ma anche un complesso insieme di questioni legali e commerciali che si intrecciano. Il diritto della moda, noto ai più come “Fashion Law”, è un ramo specializzato del diritto che si occupa delle problematiche giuridiche dell’industria della moda.

  

Ripercorriamo le origini. Quando nasce il Fashion Law?

Le problematiche legali legate all’industria della moda sono nate simultaneamente alla nascita di tale industria stessa. Con l’emergere delle prime grandi maison di moda, sono anche nate le problematiche giuridiche legate alle creazioni, quindi si è avvertita l’esigenza di proteggere le stesse. Con l’evoluzione del settore, si è percepita la necessità di una protezione legale rafforzata, soprattutto durante la globalizzazione degli anni ‘70 e ’80, fenomeno che ha portato ad un aumento notevole delle complessità legali. Considerando lo sviluppo dei mercati internazionali, evidenziato dalla rimozione delle barriere commerciali, dall’espansione delle multinazionali e dalla diffusione delle tendenze nei vari continenti, e non più solo nei singoli paesi, anche le campagne pubblicitarie hanno iniziato a utilizzare marchi concepiti per attrarre consumatori di diverse parti del mondo. Questo ha portato le imprese a porre l’attenzione sulla registrazione dei loro marchi non solo a livello nazionale ma anche internazionale.

Anche la contraffazione ha iniziato ad essere un problema da affrontare, portando al rafforzamento delle regolamentazioni e della loro applicazione. Infatti, l’esigenza di affrontare questioni legali in più giurisdizioni ha condotto all’elaborazione di trattati internazionali per la protezione della proprietà intellettuale. Da menzionare è l'Accordo sui Diritti di Proprietà Intellettuale correlati al Commercio (TRIPs), istituito nell’ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio nel 1994. Quest’ultimo mette in luce i requisiti che le leggi dei paesi aderenti devono rispettare per la protezione della proprietà intellettuale, nelle sue diverse forme, a livello mondiale.

Durante gli anni più recenti una grande attenzione è stata posta sulla responsabilità etico-sociale della filiera della moda, soprattutto per quanto concernono i temi del lavoro minorile, dell’inclusione, delle condizioni di lavoro e dell’impatto ambientale dell’industria fashion.

È nel 2010 che questo ramo del diritto viene istituzionalizzato, quando la Fordham University di New York ha lanciato il primo programma di “Fashion Law Institute” al mondo, fondato da Susan Scafidi, apripista in questo campo, che ha avuto il merito di promuovere il diritto della moda come area di studio e pratica legale distinta.

 

 Di cosa si occupa nello specifico?

Tale disciplina specialistica abbraccia sia il diritto penale che il diritto civile e risulta di fondamentale importanza in un’industria in continua evoluzione come quella della moda, le cui sfide legali spaziano dalla contraffazione allo sviluppo tecnologico. Grazie a questo ramo, l’innovazione non solo viene promossa ma anche tutelata, per mezzo di uno degli aspetti cardine che è la proprietà intellettuale, con cui si previene il plagio e la contraffazione.

Il Fashion Law supporta le aziende nella gestione di contratti internazionali, nel rispetto delle normative doganali, facilitando alle stesse l’accesso a nuovi mercati.

È di fondamentale importanza la tutela dei lavoratori nell’industria della moda, con un impegno di questo ramo del diritto volto a migliorare le condizioni di lavoro e a combattere lo sfruttamento minorile e lavorativo in generale.

Un altro fondamento del diritto della moda è l’attenzione rivolta alla tutela del consumatore, assicurando la tutela della salute e la sicurezza dei prodotti che verranno immessi nel mercato.

Quest’area del diritto regola anche la pubblicità in tutte le sue forme e le sponsorizzazioni, anche da parte degli influencer sui social media, garantendo che queste non siano ingannevoli per il pubblico.

Viene inoltre posta l’attenzione sulle implicazioni fiscali e finanziarie, dalle imposte sui beni di lusso, ai dazi doganali, alla gestione del rischio.

Di recente, l'importanza del Fashion Law è cresciuta anche a causa delle sfide introdotte dalle nuove tecnologie, come la Blockchain e il Metaverso. Da menzionare è l’attenzione che si sta rivolgendo al Passaporto Digitale del Prodotto (DPP), una soluzione ecologica che contiene un’etichetta scansionabile che fornisce dati riguardo la sostenibilità, la riciclabilità, la provenienza e la produzione del prodotto, aumentando la trasparenza nei confronti dei consumatori, con lo scopo di indurli verso scelte più consapevoli. Il Metaverso, d’altra parte, offre molte opportunità, sia in termini di marketing, sia per rendere ancora più esclusivi alcuni prodotti il cui accesso è vincolato soltanto all’interno dell’ambiente digitale. Di certo, lo sviluppo di questo rappresenta un’arma a doppio taglio: se da un lato aumentano i vantaggi, dall’altro si intensificano le sfide legali, rendendo necessaria una considerazione attenta di queste nuove realtà virtuali.

 

Considerazioni

Frequentemente, nell'ambito di dialoghi al di fuori dell'ambiente professionale, quando ho introdotto il tema del diritto della moda, mi sono state poste domande che riflettono una percezione erronea di questa disciplina, interpretandola come focalizzata unicamente su aspetti legati alle sfilate di moda, alla superficialità o addirittura esclusivamente ai prodotti di lusso. Proprio per contrastare questa visione riduttiva, è emersa l'idea di creare un canale facilmente accessibile al grande pubblico, allo scopo di demistificare tali errate concezioni.

Coloro che si dedicano professionalmente al diritto della moda gestiscono contrattualistica in cui la moda si manifesta principalmente attraverso il nome delle aziende coinvolte, affrontando questioni giuridiche complesse in un contesto vasto, internazionale e interdisciplinare.

Benché gli operatori del settore possano possedere una profonda conoscenza e una passione comprensiva per la moda in ogni sua sfumatura, è essenziale chiarire sin dall'inizio che la materia legale con cui si confrontano appartiene a svariati rami del diritto: industriale, penale, commerciale, tributario, internazionale, europeo, civile, digitale e amministrativo.

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Influencer Marketing dal punto di vista legale