La contraffazione è solo la punta dell’iceberg. Cosa si nasconde sotto?

La contraffazione e la pirateria rappresentano un significativo freno all’innovazione e alla creatività, scoraggiando gli investimenti e minando la competitività delle imprese. Tale fenomeno conduce alla perdita di posti di lavoro regolari, incrementando il lavoro nero e deteriorando la fiducia dei consumatori nella qualità dei prodotti di marca, con potenziali rischi per la salute e la sicurezza. Inoltre, gli Stati sono privati di rilevanti entrate fiscali a causa della contraffazione, la quale è spesso, si sa, collegata alla criminalità organizzata.

La contraffazione causa un danno sociale significativo, sfruttando soggetti vulnerabili, come i disoccupati o le persone senza regolare permesso, attraverso un vero e proprio sistema di lavoro sommerso, con evasione contributiva e assenza di coperture assicurative. Essa funge anche da canale di finanziamento per altre attività illecite, quali il traffico di droga e armi. La maggior parte dei profitti derivanti dalla contraffazione finisce nelle mani delle organizzazioni criminali, mentre solo una piccola parte rimane ai livelli più bassi della filiera. Questa attività sfrutta il lavoro minorile e in condizioni di schiavitù, e le reti criminali operano su scala globale, utilizzando corruzione e intimidazione per proteggere le loro operazioni.

Evolutasi da attività di piccola scala condotte in laboratori illegali nei primi anni ‘90, la contraffazione è oggi diventata una vera e propria industria che impiega fabbriche sia moderne che costose. I contraffattori sono ormai imprenditori internazionali con legami in reti ben organizzate e strutturate. La natura clandestina della contraffazione rende molto difficile stimarne il valore complessivo. Tuttavia, secondo le stime dell’OCSE del 2016, il traffico internazionale di prodotti contraffatti rappresenta il 2,5% del commercio mondiale, con un valore di circa 461 miliardi di dollari, e il 5% delle importazioni nell’Unione Europea, pari a circa 116 miliardi di dollari. Negli anni, il fenomeno è aumentato di oltre il 100%, rappresentando una delle principali minacce per le economie avanzate, maggiormente colpite rispetto alle economie emergenti.

In Europa, nel 2014, il valore dei prodotti confiscati dalle dogane è stato di circa 617 milioni di euro, attraverso 95.194 sequestri; ma è da sottolineare che questi dati doganali escludono i beni contraffatti prodotti e commercializzati all’interno dei singoli paesi e quelli che non vengono intercettati, quindi i numeri sarebbero di gran lunga superiori. Le dogane eseguono controlli a campione che, nel migliore dei casi, riguardano solo il 10% della merce in transito. Questo rende complesso ottenere dati accurati sui beni contraffatti. Le forze dell’ordine registrano i sequestri in modo diverso, utilizzando categorie e unità di misura differenti. 

Il settore della moda è particolarmente colpito, con confische di calzature, accessori e orologi ma le stime sul valore del mercato della contraffazione variano notevolmente a seconda delle metodologie utilizzate dagli enti preposti. Il valore dei prodotti contraffatti viene spesso associato al prezzo al dettaglio del prodotto genuino, indipendentemente dalla qualità delle imitazioni. Nonostante le difficoltà di stima, è innegabile che la contraffazione rappresenti un grave rischio per il sistema-paese, per le aziende e per i consumatori, in particolare nei settori dove l’innovazione è essenziale.

Inoltre, la stessa è un grave rischio anche per quanto concerne il suo impatto ambientale, dovuto all’inquinamento delle acque e dell’aria, oltre allo smaltimento illecito di rifiuti tossici. Le normative penali prevedono sanzioni severe per la produzione e distribuzione di prodotti contraffatti, includendo pene detentive, multe elevate e confisca dei beni.

Ad oggi, molte iniziative legislative si stanno adattando per affrontare le sfide dell’e-commerce, obbligando le piattaforme di vendita online a implementare misure di controllo più rigorose.

È indiscutibile che la collaborazione internazionale rivesta un ruolo imprescindibile per contrastare efficacemente la contraffazione e le attività illecite che la favoriscono.


Stefania Gallo Fashion Law Italia

- L’industria del falso e le misure di contrasto alla contraffazione nell’economia moda | C. Tartaglione, F. Gallante;

- La filiera del vero: Contraffazione e autenticità dei prodotti Made in Italy | I. D’Amato;

- Problematiche socio economiche dei processi produttivi e distributivi di beni contraffatti |  P. Silvestrelli. 

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La fiscalità internazionale nell’industria della moda

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La contraffazione: tratti generali